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Piani di Settore
 

Olio d'oliva

Questa sezione del sito è dedicata al settore dell'Olio d'oliva.

Scegli gli argomenti che ti interessano tra i seguenti:
 
- informazioni e dati statistici organizzati e aggiornati su prezzi, redditività, consumi e altre variabili rilevanti;
- i progetti di ricerca e innovazione;
- le più importanti normative per il settore;
- informazioni sull'attuazione delle politiche nazionali e degli interventi in materie come la qualità e la competitività: ad esempio, il registro nazionale delle varietà olivicole;
- informazioni e studi sulle politiche comunitarie per l'agricoltura e lo sviluppo rurale che riguardano il settore dell'olio d'oliva.

 
 

Dai mercati

  1. Olio di oliva: +84% la produzione quest'anno.
    pubblicato il: 02/12/2019
  2. Olive da mensa
    pubblicato il: 05/09/2019
  3. Ismea, produzione di olio di oliva ai minimi storici in Italia
    pubblicato il: 29/01/2019
 
 

Il piano di settore

Il settore dell'olio di oliva sta vivendo da anni una situazione non facile. I costi di produzione, già alti rispetto ai principali competitor, non accennano a diminuire anche per la tipologia di impianti esistente e per la fortissima frammentazione. E in un futuro che sarà sempre meno legato agli aiuti comunitari e sempre più dipendente da stringenti logiche di mercato, l'Italia non potrà non puntare sulla propria distintività, almeno per i prodotti di fascia alta, e qualificare maggiormente il prodotto. Contemporaneamente si dovrà attuare una politica di comunicazione ed informazione affinché il consumatore riconosca il "plus" dell'olio italiano e sia disposto a pagarlo.
A questo nuovo scenario gli operatori dovranno adeguarsi ed anche il legislatore nazionale ha ben chiara tale esigenza, come dimostra l'approvazione il 29 aprile 2010 del Piano di settore olivicolo-oleario elaborato dal Mipaaf di concerto con le Regioni e Province Autonome.
Il Piano ha come obiettivo il raggiungimento di una maggiore redditività e una più elevata competitività delle aziende e propone un'articolata strategia, nell'ambito della quale il processo di valorizzazione (analizzato nella sua componente di qualificazione e di diversificazione del prodotto) presuppone un parallelo processo di tutela e di salvaguardia che porti al riconoscimento del "giusto valore del prodotto olio".
Questo lo si potrà fare con un complesso di azioni e di interventi volti alla:         

  • promozione, laddove i prodotti Dop e Igp, puntando sul loro legame con il territorio, costituiscono il paradigma di riferimento insieme a tutte le altre declinazioni che afferiscono al termine "qualità";
  • diversificazione dei canali (quali la ristorazione);
  • informazione del consumatore sulla ricchezza del panorama produttivo nazionale, sulle caratteristiche qualitative, sulla differenza degli oli, sull'importanza di leggere l'etichetta, ecc.

Tali strategie, che dovrebbero portare al riconoscimento di un plus di valore e quindi di prezzo a determinati prodotti, presuppone interventi ed azioni che si snodano lungo tutta la filiera e richiedono quindi accordi tra i diversi attori. Sarà sempre più importante, quindi, che gli operatori della filiera raggiungano degli accordi e questo sia all'interno di una stessa fase, per disporre di volumi maggiori di prodotto, la cosiddetta massa critica, sia tra operatori delle diverse fasi coinvolgendo dalla produzione alla distribuzione.
Oltre alla promozione del prodotto è prevista anche una maggiore attenzione alla ricerca scientifica ed alla divulgazione dei risultati.
Il Piano olivicolo-oleario è soprattutto un documento di indirizzo che fissa degli obiettivi da realizzare coerentemente con altre misure già previste nell'attuale quadro normativo, soprattutto al fine di una maggiore razionalizzazione e finalizzazione delle risorse disponibili nel'ambito dei Psr e non solo.
Non è marginale, inoltre, l'impegno in esso espresso da parte delle istituzioni nazionali e regionali a voler portare avanti un dibattito che porti alla definizione della nuova politica olivicola nazionale e delle proposte che lo Stato italiano intende sostenere in vista del post-2013.

 
 

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